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Frodi online: consumatori esortano Meta a combattere falsi annunci

Il gruppo olandese dei consumatori, Consumentenbond, ha lanciato un appello affinché la Commissione europea prenda provvedimenti contro i falsi annunci pubblicitari online da parte di Meta, sostenendo che l’azienda non rispetti la legge sui servizi digitali (DSA).

Un’indagine condotta da Consumentenbond su oltre 100 attività commerciali false ha rivelato che il 71% di esse viene pubblicizzata tramite annunci su Facebook e Instagram. Il gruppo accusa Meta di non effettuare controlli adeguati sull’identità degli inserzionisti, il che potrebbe dar luogo a truffe e abusi.

Si segnala inoltre che Facebook e Instagram non rispondono prontamente alle segnalazioni delle autorità. Anche quando un annuncio controverso viene rimosso, Meta non elimina gli altri annunci legati alla stessa attività commerciale, ha evidenziato Consumentenbond.

“Meta non collabora”

Secondo Sandra Molenaar, direttore di Consumentenbond, “Il reparto frodi di Meta complica eccessivamente le cose. Richiedono un rapporto dettagliato per ogni singolo annuncio, un onere impossibile per le forze dell’ordine e, a nostro avviso, superfluo. Se le segnalazioni sono fondate, Meta dovrebbe semplicemente rimuovere tutti gli annunci associati all’indirizzo web indicato”.

In base alla DSA, le piattaforme online di grandi dimensioni hanno l’obbligo di monitorare attivamente contenuti dannosi e di mitigare i rischi per i consumatori. Consumentenbond ha richiesto l’intervento della Commissione europea, responsabile della supervisione delle grandi piattaforme online.

La DSA, che impone alle aziende di attuare requisiti di trasparenza e integrità, è entrata in vigore per tutte le piattaforme online dallo scorso febbraio. Le piattaforme più grandi, quelle con oltre 45 milioni di utenti mensili nell’UE, dovevano essere pronte da agosto 2023.

Pubblicità

La Commissione ha commissionato un’agenzia per valutare come le piattaforme online stiano rispettando la DSA, in particolare per quanto riguarda la trasparenza pubblicitaria.

Questo processo include il monitoraggio degli annunci pubblicitari e la valutazione dei contenuti, nonché l’usabilità e la funzionalità degli archivi pubblicitari.

In conformità con la DSA, le piattaforme online sono tenute a pubblicare i loro archivi di annunci per fornire agli utenti informazioni su come vengono gestite le comunicazioni commerciali.

Roberto Viola, direttore generale della DG Connect, il dipartimento della Commissione per le politiche tecnologiche, ha informato i legislatori che le aziende saranno oggetto di ulteriori indagini per non conformità alla DSA.

Attualmente, la Commissione ha già avviato indagini riguardanti Meta, incluse le piattaforme TikTok, Facebook e Instagram, oltre a X e AliExpress.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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