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MIT sviluppa un chatbot per interagire con il futuro personale

I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno sviluppato un innovativo chatbot che permette di interagire con il proprio “io futuro”. Questa esperienza può contribuire a ridurre ansia e demotivazione dopo la conversazione.

Hai mai immaginato di poter dialogare con te stesso tra dieci, venti o addirittura sessanta anni? Un team di ricerca del MIT ha realizzato una simulazione di questo tipo, trasformando un’idea futuristica in una realtà tangibile utilizzando l’intelligenza artificiale.

Per raggiungere questo obiettivo, gli studiosi hanno impiegato il modello GPT-3.5 sviluppato da OpenAI. Durante lo studio, i partecipanti sono stati invitati a rispondere a domande riguardanti la loro vita, esperienze precedenti e obiettivi futuri. Da queste informazioni, il sistema ha generato una “storia dell’utente”, che gli autori hanno chiamato “memoria sintetica“.

Ad esempio, un partecipante che desidera diventare un insegnante di biologia al liceo potrebbe ricevere dal chatbot un racconto di un “momento indimenticabile” in cui ha portato i suoi studenti in gita in una riserva naturale.

La Continuità del Futuro

Il team di ricercatori ha esplorato il concetto di “continuità del futuro”, un principio della scienza comportamentale che suggerisce come un forte legame tra il sé presente e quello futuro incentivi scelte migliorative per il benessere a lungo termine, sia esso economico, educativo o sanitario.

“Le persone spesso hanno difficoltà a visualizzare il loro futuro in modo fondamentale. Questa limitazione porta a un bias cognitivo noto come ‘sconto temporale’, il quale induce a privilegiare gratificazioni immediate rispetto ai benefici futuri”, ha dichiarato Ivo Vlaev, professore di scienze comportamentali presso l’Università di Warwick.

Il chatbot sviluppato dal MIT, che presenta un’immagine del profilo modificata per rappresentare una versione sessantenne dell’utente, contribuisce a ridurre l’attualizzazione temporale.

“Interagire con una versione più anziana di sé può rendere il concetto di futuro più concreto, abbattendo così le barriere psicologiche tra il presente e il futuro”, ha aggiunto Vlaev.

Secondo il professore, il chatbot rappresenta un nudge, ovvero un’intervento sottile progettato per promuovere comportamenti positivi, che potrebbe spingere gli utenti a prendere decisioni più sagge, rendendo il loro io futuro più significativo nel presente.

Promuovere il Benessere

In un documento pre-print non ancora approvato, il team del MIT ha condotto un esperimento su 344 giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

I risultati hanno rivelato che “gli utenti hanno riportato una significativa diminuzione dell’ansia” dopo aver interagito con il loro io digitale più maturo, oltre a una riduzione delle “emozioni negative” e della sensazione di demotivazione.

Sebbene sia necessaria ulteriore ricerca per capire meglio questi risultati, Vlaev ha spiegato che l’efficacia dell’interazione potrebbe dipendere dalla percezione di autenticità del chatbot.

“Utilizzare un’immagine digitale di un’età avanzata è un’idea brillante, in quanto può aumentare la continuità e il realismo – ha affermato Vlaev -. Tuttavia, rimane da chiarire se le persone mutano il loro comportamento in seguito a queste interazioni con il loro io futuro”.

Nella sezione etica dello studio, i ricercatori hanno messo in evidenza l’importanza di monitorare i contenuti generati dall’IA affinché non favoriscano comportamenti dannosi o negativi.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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