Bruxelles sostiene che il codice di condotta adottato nel 2022 dalle piattaforme digitali per contrastare la disinformazione debba essere formalmente integrato nella normativa sui servizi digitali (DSA).
In una relazione rilasciata lunedì 29 luglio , il comitato europeo per i servizi digitali ha suggerito di includere formalmente il codice di buone pratiche sul tema della disinformazione, attuato dalle principali piattaforme online, all’interno della normativa DSA dell’UE. Il comitato, formato dai coordinatori dei servizi digitali degli Stati membri, “invita i firmatari a procedere con urgenza” per l’adozione del codice in forma ufficiale.
Il codice di buone pratiche sulla disinformazione è stato adottato nel 2022 e ha ricevuto l’adesione volontaria di 34 aziende, tra cui Meta, Microsoft e TikTok. Esso comprende 44 impegni e 128 misure specifiche, tra cui spiccano la trasparenza nella pubblicità politica e la responsabilizzazione degli utenti. Al momento, tuttavia, non ha ricevuto un’approvazione formale da parte della Commissione. Secondo la relazione, la trasformazione di questo codice in uno strumento ufficiale ne permetterebbe l’inserimento nel framework di coregolamentazione della DSA.
Nel rapporto si sottolinea che “visti i rilevanti benefici apportati dal codice in termini di mitigazione dei rischi sistemici, la Commissione considera essenziale una rapida conversione del codice, puntando a completare questo processo nei prossimi mesi”.
Nessun incidente rilevante durante le elezioni europee
Questa relazione del 29 luglio rappresenta il primo resoconto dall’entrata in vigore della DSA per le maggiori piattaforme, a partire dall’agosto dello scorso anno e in vigore per tutte le piattaforme dal febbraio 2024. Il documento comprende anche un’analisi delle misure messe in campo durante le elezioni europee di giugno.
Con l’implementazione della DSA, la Commissione ha a disposizione un quadro di riferimento per valutare le iniziative delle piattaforme mirate a rimuovere contenuti illegali finalizzati a influenzare i processi elettorali. Da quanto riporta la relazione, non si sono registrati “incidenti gravi o sistemici” che abbiano compromesso le elezioni. “Il numero di incidenti si è mantenuto nei limiti previsti e la preparazione, unita a una risposta coordinata, ha prodotto risultati positivi”, viene evidenziato nel documento.
Anche le piattaforme online hanno raggiunto conclusioni simili in rapporti pubblicati nei mesi passati. Ad esempio, Meta ha dichiarato che maggiori minacce sono state riscontrate nelle elezioni locali piuttosto che in quelle a livello europeo. La Commissione ora seguirà da vicino la conformità delle piattaforme in vista delle prossime elezioni nazionali, regionali e locali.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews