Le banche centrali di oltre 130 Paesi stanno considerando seriamente l’emissione di valute digitali. Tra queste, anche la Banca Centrale Europea (BCE) si prevede possa annunciare il lancio dell’euro digitale nel 2025.
Secondo l’ultima ricerca, 134 nazioni stanno esaminando la possibilità di introdurre valute digitali.
I dati forniti dal think tank statunitense Atlantic Council evidenziano che 66 di tali nazioni sono già nella “fase avanzata di esplorazione”, durante la quale si sta procedendo allo sviluppo o al lancio di una valuta digitale.
Come definito dall’Atlantic Council, una valuta digitale della banca centrale (CBDC) rappresenta una forma digitale della valuta fiat di un Paese, distribuita dalla rispettiva banca centrale.
La moneta fiat è una valuta non legata al valore di una materia prima come oro o argento, ma il suo valore dipende dalla fiducia nell’autorità emittente, in questo caso, la banca centrale.
Cosa significa moneta digitale emessa dalla banca centrale?
Invece di produrre denaro fisico, le banche centrali potrebbero introdurre monete elettroniche o conti digitali “sostenuti dalla piena fiducia e credito del governo”, si legge nel rapporto.
Questa forma di valuta differisce dalle criptovalute, in quanto è garantita dalla banca centrala.
Con la crescente digitalizzazione dei pagamenti, i banchieri centrali di tutto il mondo hanno compreso l’urgenza di offrire un’alternativa pubblica, pena la perdita dell’evoluzione del denaro, come evidenziato nello studio.
Il numero di Paesi interessati alle valute digitali è più che triplicato rispetto a maggio 2020, quando solo 35 nazioni erano in fase di esplorazione.
Attualmente, tre Paesi hanno già lanciato una valuta digitale: Bahamas, Giamaica e Nigeria, che sono attivamente impegnati ad ampliare il raggio d’azione di queste valute nei loro territori.
Quali sono le conseguenze di una moneta digitale nell’UE?
La Banca Centrale Europea (BCE) ha avviato il progetto dell’euro digitale nel luglio 2021, mirato a realizzare una valuta accessibile a tutti nell’area dell’euro.
L’euro digitale sarebbe un’alternativa al contante, fornendo ai clienti una scelta gratuita e universalmente accettata per i pagamenti di beni e servizi. Sarà un altro strumento di pagamento in euro, convertibile in banconote in qualsiasi momento.
In aggiunta, l’euro digitale “diminuerà la dipendenza dell’UE da fornitori di pagamenti privati non europei”, come espresso nel rapporto della banca centrale di giugno.
Questa innovazione apporterebbe benefici anche ai commercianti, poiché i consumatori familiarizzeranno con il sistema di pagamento, risultando più propensi ad acquistare i loro prodotti.
Contante e euro digitale: una coesistenza possibile
Chi preferisce ancora pagare in contanti avrà la possibilità di farlo. “Il contante rimane cruciale: è ancora il metodo preferito per piccoli acquisti nei negozi e nelle transazioni tra privati”, si legge nel blog della banca centrale.
“La maggior parte degli individui nell’area dell’euro desidera mantenere l’opzione di pagare in monete e banconote“.
Il progetto è attualmente nella “fase di preparazione”, in cui la banca centrale sta ultimando un insieme di regole per disciplinare i pagamenti elettronici e definendo un piano per il lancio.
Finora, la BCE ha sviluppato un sistema che offre agli utenti un livello di privacy “paragonabile a quello del contante”, proteggendo i dati personali dalla condivisione con i venditori durante gli acquisti.
La banca centrale sta anche approfondendo strategie per contrastare frodi e attacchi informatici, come riportato nel documento.
Se deciderà di procedere, la BCE indicherà che gli utenti dovranno creare un portafoglio digitale in euro presso una banca o un ufficio postale. Successivamente, potranno utilizzare il portafoglio una volta effettuato un deposito di denaro.
La decisione definitiva riguardo alla creazione di un euro digitale sarà comunicata dalla BCE entro ottobre 2025.