Temu: UE richiede chiarimenti su misure anti prodotti illegali

Il portale di e-commerce Temu, recentemente criticato per presunti mancati interventi a tutela degli utenti, dovrà fornire chiarimenti alla Commissione Europea entro la fine di ottobre.

La Commissione ha richiesto a Temu, una piattaforma di e-commerce di origine cinese, di fornire dettagli sulle misure messe in atto per combattere la vendita di prodotti illegali da parte dei commercianti presenti sulla sua piattaforma, in conformità alle leggi dell’Unione Europea, in particolare il Digital Services Act (Dsa).

In aggiunta, l’azienda dovrà presentare informazioni specifiche riguardanti le strategie implementate per ridurre il rischio di diffusione di beni non conformi, unitamente ai rischi associati alla protezione dei consumatori, alla salute pubblica e al benessere degli utenti. Il comunicato ufficiale mette in evidenza questa necessità. Temu, fondata nel 2022 da PDD Holdings, dovrà inoltre chiarire i funzionamenti dei suoi sistemi di raccomandazione e i rischi legati alla protezione dei dati personali dei suoi utenti.

A maggio, la Commissione ha riconosciuto Temu come una piattaforma online di grandi dimensioni, secondo la legislazione del Dsa, poiché supera i 45 milioni di utenti medi mensili all’interno dell’UE.

Temu aveva un termine fino alla fine di settembre per adeguarsi alle rigorose normative del Dsa, che includono l’attenuazione dei rischi sistemici legati ai suoi servizi e la prevenzione della vendita di merci contraffatte. La piattaforma ha ora tempo fino al 21 ottobre per fornire una risposta alle domande della Commissione.

Questa è la seconda serie di richieste formulate alla piattaforma: a giugno, la Commissione aveva già sollecitato Temu circa le misure adottate per conformarsi agli obblighi previsti dal Dsa, in particolare riguardo al meccanismo di avviso e azione per la segnalazione di prodotti illegali e modelli problematici e la tutela dei minori.

Reclami da parte dei consumatori

Un mese prima, la rete delle organizzazioni dei consumatori europei (Beuc) aveva presentato denunce alle autorità nazionali e alla Commissione contro Temu, accusando l’azienda di non proteggere adeguatamente i consumatori e di impiegare pratiche manipolative.

Le parti coinvolte, che rappresentano circa 17 Stati membri dell’UE, sostengono che Temu violi la normativa dell’Unione sui servizi delle piattaforme online non garantendo ai consumatori informazioni fondamentali sui venditori, rendendo così difficile la verifica della conformità dei prodotti agli standard di sicurezza europei.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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