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Apple infrange le regole UE: risultati indagine Commissione

Una nuova indagine di non conformità alle normative europee è stata avviata riguardo al funzionamento dell’Apple Store. Nel frattempo, sono emersi i risultati preliminari della prima indagine: l’azienda di Cupertino risulta in violazione del Digital Market Act.

Apple e le violazioni del Digital Markets Act: risultati preliminari delle indagini

A marzo, la Commissione Europea ha dato il via a due indagini contro Apple, ritenendo che l’azienda inducendo i possessori dei suoi smartphone e smartwatch a utilizzare i propri servizi, a scapito della concorrenza. Una delle indagini si concentra su Safari, il motore di ricerca che appare più facile da usare e più difficile da disinstallare rispetto ai browser concorrenti. L’altra verifica la libertà di scelta degli utenti all’interno dell’App Store.

In relazione a quest’ultima indagine, la Commissione ha pubblicato i suoi “risultati preliminari”, stabilendo che Apple sta effettivamente infrangendo il Digital Markets Act, il pacchetto di regole che l’Unione Europea ha introdotto per le piattaforme digitali.

Il DMA identifica come gatekeepers digitali quelle aziende che forniscono una vasta gamma di servizi e occupano una posizione predominante nel digitale. Tra di esse troviamo oltre ad Apple, Alphabet (controllante di Google), Amazon, Meta, Microsoft e ByteDance, proprietaria di TikTok. Queste aziende sono soggette a obblighi specifici, tra cui la garanzia di un trattamento equo per tutti i prodotti sulla loro piattaforma.

Secondo le evidenze preliminari presentate dalla Commissione, Apple sta inibendo la concorrenza tramite pratiche commerciali specifiche. Gli sviluppatori di applicazioni non possono comunicare i prezzi delle loro offerte né stipulare contratti per le app distribuite sull’App Store; devono reindirizzare gli utenti a un sito web, il che potrebbe demotivare un certo numero di questi acquirenti. Inoltre, Apple richiede una commissione sulle vendite fatte da utenti reindirizzati fino a sette giorni dopo il loro accesso al sito.

Il DMA consente ad Apple di ricevere una percentuale dalle vendite degli sviluppatori, ma secondo la Commissione, le tariffe applicate superano di gran lunga quanto necessario.

“La nostra posizione preliminare è che Apple non fornisca libertà totale agli utenti riguardo alla loro scelta”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione che si occupa della politica di concorrenza. “Questo è cruciale per permettere agli sviluppatori di essere meno dipendenti dagli store dei gatekeeper e per informare i consumatori su eventuali offerte più vantaggiose”.

Apple ha la possibilità di rivedere le conclusioni della Commissione e di inviare una risposta scritta. Se i risultati preliminari dovessero essere confermati, la Commissione potrebbe emettere una “decisione di non conformità” entro 12 mesi dall’avvio del procedimento, quindi entro marzo 2025.

Se si dovesse riscontrare una violazione, Apple potrebbe affrontare multe quotidiane fino al 5% del suo fatturato globale, oppure una sanzione totale che raggiunga fino al 10% del fatturato mondiale annuale.

Una terza indagine su Apple

Nel frattempo, la Commissione ha dato avvio a una terza indagine su Apple, questa volta incentrata sui requisiti contrattuali imposti agli sviluppatori di applicazioni per smartphone.

Tra i requisiti c’è anche la nuova “Core Technology Fee”: una sorta di tassa applicata a chi ha offerto un’app che ha superato il milione di download nell’anno precedente. Per ogni installazione oltre il primo milione, Apple richiede agli sviluppatori un pagamento di 50 centesimi: condizioni che potrebbero anch’esse risultare non conformi al Digital Market Act.

Altre possibili infrazioni nella nuova indagine comprendono i processi “multi-step” richiesti per scaricare le app concorrenti, che risultano meno semplici e immediati rispetto a quelli per le app di Apple. Le regole che disciplinano l’accesso e le vendite sull’App Store potrebbero anch’esse essere esaminate.

In una dichiarazione rilasciata a Euronews, un rappresentante di Apple ha affermato che l’azienda ha già implementato alcune modifiche per conformarsi al DMA. “Siamo certi che il nostro piano rispetti la legge e stimiamo che oltre il 99% degli sviluppatori continuerà a pagare lo stesso importo o un importo inferiore con le nuove condizioni commerciali”, ha dichiarato.

Apple ha evidenziato che tutti gli sviluppatori operanti nell’UE possono avvalersi delle nuove funzionalità, compresa la facoltà di indirizzare gli utenti versoi web per completare gli acquisti. L’azienda ha anche espresso disponibilità al dialogo con la Commissione europea.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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