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Russia ferma lancio razzo Soyuz: problemi a 20 secondi dal decollo

Mosca ha interrotto il lancio del razzo Soyuz a causa di problemi tecnici a sole venti secondi dal decollo. Si tratta di un duro colpo per il programma spaziale russo, che vede nella Stazione Spaziale Internazionale uno degli ultimi spazi di cooperazione tra la NATO e Mosca, soprattutto dopo l’invasione russa in Ucraina.

La Russia ha bloccato il lancio di tre astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale a pochi istanti dal decollo previsto per giovedì. Fortunatamente, l’equipaggio è al sicuro, come annunciato dai funzionari.

Lancio interrotto a venti secondi dal decollo

Il razzo Soyuz doveva portare a bordo l’astronauta della NASA Tracy Dyson, Oleg Novitsky dell’agenzia spaziale russa Roscosmos e Marina Vasilevskaya dalla Bielorussia. Questo lancio, previsto dalla base di Baikonur in Kazakistan, non ha avuto l’esito sperato.

L’interruzione è stata causata da un sistema di sicurezza automatico circa venti secondi prima del decollo. La NASA ha confermato che l’equipaggio è al sicuro e sarà rapidamente estratto dalla capsula Soyuz. Il direttore di Roscosmos, Yuri Borisov, ha dichiarato che il prossimo tentativo di lancio è programmato per sabato.

Borisov ha informato i giornalisti che gli esperti hanno tempestivamente identificato la causa che ha portato all’interruzione del lancio, provocata da un calo di tensione in una fonte di alimentazione.

Incertezze per il programma spaziale russo

Nonostante l’equipaggio non fosse in pericolo, questo incidente rappresenta una battuta d’arresto significativa per il programma spaziale russo. La situazione fa eco al fallimento del lancio dell’ottobre 2018, quando il razzo Soyuz, durante un volo verso la Stazione Spaziale Internazionale, ha manifestato problematiche due minuti dopo la partenza, costringendo la capsula di salvataggio a un atterraggio sicuro.

La Stazione Spaziale, che una volta simboleggiava la cooperazione internazionale post-Guerra Fredda, ora rappresenta una delle ultime aree di collaborazione tra la Russia e i Paesi della NATO, in seguito alle tensioni generate dall’azione militare di Mosca in Ucraina.

La NASA e i suoi partner continuano a sperare di gestire l’avamposto orbitante fino al 2030.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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